Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli
(1 Giovanni 3:10)
Lo Spirito Santo guidò spesso l’Apostolo Giovanni a collegare l’autenticità della fede cristiana all’amore fraterno.
Nel Vangelo: “Da questo conosceranno tutti che siete miei discepoli, se avete amore gli uni per gli altri” (13:35).
Nel nostro capitolo: “In questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non pratica la giustizia non è da Dio; come pure chi non ama suo fratello” (v. 10).
Sebbene i riferimenti sarebbero molti di più (non limitati agli scritti giovannei) da questi testi appare chiaro che l’amore fraterno è sintomo certo di fede autentica.
In particolare, il nostro versetto è una specie di test rapido di autovalutazione: “Vogliamo essere sicuri di essere passati dalla morte alla vita? La prova è questa: che amiamo i nostri fratelli!”
Chiunque oggi inventasse un test rapido (e affidabile) di autovalutazione per l’infezione da SARS-CoV-2 sarebbe perlomeno candidato al premio Nobel, eppure avrebbe soltanto contribuito a individuare una malattia fisica.
Il test del nostro versetto, invece, fa la differenza tra la vita e la morte spirituale, permettendo di valutare la nostra salute spirituale.
Carissimi, pensiamoci un attimo: quali sono i sentimenti che prevalgono in noi quando pensiamo ai fratelli?
Riguardo alla Comunità locale, c’è l’affetto fraterno, la benevolenza e il desiderio della comunione o prevale l’individualismo?
Davanti alla debolezza e alle mancanze, c’è il perdono o domina il giudizio?
Davanti alle necessità e alle difficoltà, c’è distacco e indifferenza o si manifestano sincero interesse e disponibilità?
Le domande potrebbero continuare a lungo… ma il senso del discorso è chiaro: se vogliamo testare il nostro cristianesimo, pensiamo alla nostra Comunità, al volto di ciascun membro, alle famiglie che la compongono andando oltre le affinità, i legami di parentela e le amicizie.
Che cosa proviamo per “quella gente”?
La risposta del nostro cuore, rivelerà molto della nostra salute spirituale.
Se dovessimo scoprire indifferenza, distacco (o perfino disprezzo), chiediamo perdono al Signore e ravvediamoci!
Se ci sarà amore e affetto, facciamo in modo di metterlo in pratica con atteggiamenti, azioni e parole conseguenti.
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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