Anania… era un uomo fedele e timorato di Dio più di tanti altri…
Non ho nessuno di animo pari al suo
(Neemia 7:2; Filippesi 2:20)
Vivendo in un mondo altamente competitivo (e spietato), talvolta dimentichiamo che Dio incoraggia e gradisce l’eccellenza. Così può capitare che, per timore di scatenare ambizioni e competizioni, nelle comunità non si incoraggi più l’eccellenza, ma ci si rassegni alla mediocrità, talora perfino mascherata da egualitarismo.
Non v’è alcun dubbio che i nati di nuovo siano tutti fratelli, tutti ugualmente pregiati agli occhi di Dio, tutti importanti perché tutti redenti mediante il prezioso sangue di Gesù.
È altresì vero che la Bibbia non insegna gerarchie e non incoraggia competizione, ma umiltà, semplicità, abnegazione e spirito di servizio. Sempre tenendo presente l’esempio di Gesù e sempre cercando realizzare “il Suo sentimento”.
Tutto ciò, però, non è in contraddizione con la ricerca dell’eccellenza nel servizio al Signore, in ogni campo e ad ogni livello.
Neemia ebbe il suo Anania e l’apostolo Paolo il suo Timoteo. Furono uomini che si distinsero fra tanti, per fedeltà, timore di Dio, dedizione al servizio. Lo Spirito Santo guidò gli scrittori sacri a perpetuare il ricordo di come seppero distinguersi onorando Dio ed essendo da Lui onorati.
Queste cose, certamente, furono scritte per noi.
Carissimi nel Signore, riflettiamo ed esaminiamoci e domandiamoci:
C’è qualcuno disposto a ricercare l’eccellenza per onorare Cristo? Non “a spese degli altri”, non per ambizione, non cercando gloria o onore per sé e mai entrando in competizione con gli altri?
Siamo disposti, come Comunità, a riconoscere ed apprezzare le eccellenze quando Dio (non l’uomo) le metterà in evidenza per la Sua gloria?
È certamente una sfida ardua, ma Dio ci aiuti a non rinunciare per paura di sbagliare, ma ad essere sensibili alla Sua guida.
Vogliamo provarci?
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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