Daniele fu tirato fuori dalla fossa e non si trovò su di lui nessuna ferita, perché aveva avuto fiducia nel suo Dio
[Daniele 6:3]
La storia di Daniele nella fossa dei leoni è molto conosciuta. Egli fu condannato a morte per l’invidia dei suoi nemici che lo attaccarono sull’unico punto dove potevano appigliarsi: la sua fede.
Daniele era abituato a pregare. Tre volte al giorno invocava il suo Dio chiedendoGli di ristabilire Israele. Davanti a un decreto pretestuoso, egli non fu disposto a sospendere questa consuetudine, nemmeno per un mese, pur consapevole delle conseguenze.
Così, soltanto per aver mantenuto la sua integrità, il profeta fu gettato nella fossa dei leoni, destinato a morte atroce.
Dio, però, intervenne e Daniele fu salvo.
Che cosa gli permise di uscire indenne da quella prova?
Che cosa dice il cronista sacro?
È forse scritto: “Perché fu molto coraggioso, determinato, intelligente, scaltro?”.
No, non fu la forza d’animo, il carattere o il “saper fare” a farlo uscire dalla fossa senza un graffio.
Fu la fiducia nel suo Dio, che lo rese fermo, determinato, saggio e coraggioso.
Fu confidando in Dio che egli trovò la forza per non cedere al compromesso e restare fedele.
E fu la fiducia in Dio a preservarlo dalle grinfie delle belve.
Perciò, carissimo, se stai affrontando ostacoli ordinari o battaglie inaudite, invece di scoraggiarti perché il tuo carattere è debole o di illuderti di combattere con le tue sole forze, impara a confidare in Dio, perché il segreto della vittoria è questo: “Non per potenza, né per forza, ma per lo Spirito mio” dice il Signore” [Zaccaria 4:6].
Sì, perché il giusto per fede vivrà! [Abacuc 2:4].
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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