Chi sei tu che replichi a Dio? (Romani 9:20)
Nel capitolo l’Apostolo spiega l’agire sovrano di Dio, ricordando che “Dio è Dio” e che il Suo operare è incensurabile.
Che il mondo Lo ignori o discuta la Sua volontà è normale, naturale, scontato.
Quelli che si definiscono cristiani, invece, che cosa dicono?
Purtroppo, sembra che stia prevalendo un cristianesimo “contestatario” nei confronti di Dio, che mette in dubbio la Sua Rivelazione, ritenuta inverosimile, i Suoi precetti, considerati retrogradi e il Suo agire perché non sembra giusto.
Un tale approccio, oltre a compromettere il rapporto personale con Lui, depotenzia il vero cristianesimo, “svuotando” la chiesa delle energie divine previste perché essa sia la “luce e sale” su questa terra, per annunciare Cristo, per portare speranza ai perduti.
Carissimi nel Signore, esaminiamoci se nei nostri pensieri, parole e azioni non si stia manifestando un atteggiamento “polemico” nei confronti di Dio, della Sua Parola, dei Suoi piani e del Suo agire.
Quanti di noi ci stiamo preoccupando troppo che il mondo, la chiesa, la famiglia vadano come piace e conviene a noi e siamo “arrabbiati” con Dio perché Lui non fa come diciamo noi?
Ma stiamo scherzando? Chi ci crediamo di essere?
Non è forse arrivato il tempo che, noi che ci chiamiamo cristiani, torniamo a pregare così: “Venga il Tuo regno; sia fatta la Tua volontà”?
E, qualunque cosa Dio comandi, a rispondere così: “Non la mia volontà, ma la tua sia fatta”?
E, qualunque cosa Egli faccia, a reagire così: “Il Signore ha dato, il Signore ha tolto; sia benedetto il nome del Signore”?
Signore aiutaci!
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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