Siccome Paolo parlava di giustizia, di temperanza e del giudizio futuro, Felice si spaventò e replicò: “Per ora va’; e quando ne avrò l’opportunità, ti manderò a chiamare”
(Atti 24:25)
La reazione impaurita di Felice alla predicazione di Paolo rivela una verità che non dovremmo mai dimenticare: il Vangelo di Gesù Cristo è “scandaloso” e “irritante” per le orecchie che non vogliono ascoltarlo.
A Gesù non furono risparmiate le beffe dei farisei, né la rabbiosa reazione dei Giudei quando denunciava il loro peccato e il loro orgoglio religioso, per non parlare del trattamento riservato a Giovanni Battista o di coloro che uccisero Stefano turandosi le orecchie per non ascoltarlo.
È doloroso considerare come quella Parola che ci ha illuminato liberandoci dalle tenebre del peccato, che ha guarito i nostri cuori dolenti ed è diventata il cibo benedetto per le nostre anime, possa essere rigettata con tanta decisione da tanti.
Eppure non possiamo ignorare il valore della componente “fastidiosa, provocatoria e anticonformista” del Vangelo.
Se da un lato è da condannare un tipo di annuncio dal tono spocchioso, giudicante e pessimista dovremmo avere anche molta paura di una predicazione che non tocchi i nervi scoperti sia della vita di chi ancora non è nato di nuovo, sia di quella dei redenti.
Carissimi nel Signore, assicuriamoci di non sviluppare mai un’attitudine di rifiuto verso la Parola, ma impariamo a riceverla con umiltà, anche quando ferisce.
Dio, infatti, nel Suo paterno amore si prende cura di noi, anche per mezzo di ammonimenti, correzione e riprensione e non soltanto mediante la consolazione.
Ci aiuti il Signore a sviluppare la stessa attitudine di Geremia, che diceva: “Appena ho trovato le tue parole, io le ho divorate; le tue parole sono state la mia gioia, la delizia del mio cuore”.
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
Il testo di questa meditazione, come tutti i testi pubblicati su questo sito, può essere liberamente distribuito senza scopo di lucro, citando la fonte, l’autore e il sito web da cui è stato tratto.