Guarda di startene calmo e tranquillo, non temere e non ti si avvilisca il cuore…
[Leggere Isaia 7:1-9]
Isaia andò dal re per tranquillizzarlo poiché i nemici di Giuda stavano tramando per conquistarla con un programma bellicoso: “Saliamo contro Giuda, terrorizziamolo, apriamo una breccia…”.
Terrorizziamolo!
Una parte essenziale del piano era quello di, sfruttando il fattore-sorpresa, fare tanta pressione su Giuda da creare un clima di terrore e disfattismo, rendendoli facilmente conquistabili.
Il metodo del nemico delle anime nostre non è molto differente.
Viviamo un’epoca dove le paure di pericoli reali unite a tante altre palesemente irrazionali, creano un clima tale di tale confusione, angoscia e scoraggiamento che raramente si è visto su così vasta scala.
In quasi tutte le decisione il fattore-paura è determinante: Che cosa mangio? Che mezzo uso per viaggiare? Dove investo i risparmi? Dove sono adesso i miei figli? La mia casa è abbastanza solida? Riuscirò a mantenere i miei impegni?
Il messaggero che Dio mandò ad Acaz non fu sdolcinatamente consolatorio, ma autorevole e risoluto. Potremmo definirlo consolazione in forma di comandamenti.
L’ordine di non perdere la calma: “Guarda di startene calmo…!”.
L’assicurazione che il nemico non riuscirà nel suo piano: “Questo non avrà effetto; non succederà!”.
La necessità di una serena fiducia: “Se voi non avete fede, certo, non potrete sussistere!”.
Perciò, carissimi, non importa quale sia la fonte dell’ansia che ci affligge, oggi il Signore ci sta consolando mediante precisi ordini: “Nel tornare a me e nello stare sereni sarà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia sarà la vostra forza” (Isaia 30:15).
Gli ubbidiremo?
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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