Dio è potente, ma non respinge nessuno…
[Giobbe 36:5]
Soprattutto in questa fase storica non esiste candidato al governo (politico, economico, persino religioso) che non dichiari come priorità l’essere vicino “alla gente”, agli ultimi, ai bisognosi, ai disprezzati.
Non è esagerato, però, affermare che quando raggiungono il potere le cose cambiano. Perfino i più disponibili diventano inaccessibili e molti sviluppano un senso di distacco, distanza (addirittura disprezzo) verso coloro che, in teoria, dovrebbero servire.
È la cosiddetta “arroganza del potere”.
Questo genera amarezza e ribellione nelle persone che vorrebbero accesso a chi governa, per trovare ascolto, aiuto, risposte.
In questo fosco quadro risplende il nostro testo: “Dio è potente, ma non respinge nessuno”. Il verbo respingere nell’originale significa anche disprezzare, rifiutare, gettare via.
Sì, Dio è “il potere a portata di mano”, Egli non disprezza né rifiuta quelli che la società emargina e allontana. Egli non disdegna nemmeno chi è spregevole a sé stesso per la sua cattiva condotta, per i suoi passati errori.
Del resto che cosa rappresenta la venuta di Cristo, la Sua vita “al servizio di tutti”, la Sua morte espiatrice? Non dimostra che Dio è potente, ma che Lui non disprezza né respinge nessuno?
Carissimo, se sei uno scarto della società o se ti senti tale pur avendo una vita normale, sappi questo: se il mondo ti disprezza, se nessuno ti ascolta e riceve, se perfino tu stesso ti consideri senza valore, Cristo, l’Onnipotente Figlio di Dio non ti respinge, anzi ti attira a Sé.
Perciò, non sprecare questa occasione, ma accostati… con piena fiducia al trono della grazia, per essere soccorso al momento opportuno” (Ebrei 4:16).
Aniello & Rosanna Esposito
Twitter: @adiportici
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